La sindrome della morte in culla o SIDS

  • redazione
  • 21 Ottobre 2020
  • in Neonati

Con la terminologia sindrome della morte in culla (anche conosciuta come SIDS, ovvero Sudden Infant Death Syndrome) si indica l'improvvisa e misteriosa morte infantile che si verifica nei bambini al di sotto dell'anno di età durante il sonno.

Conosciuta anche come morte bianca, la SIDS colpisce prevalentemente i bambini tra i due e i quattro mesi di vita e nonostante si continuino a svolgere indagini scrupolose come per esempio l'autopsia, è attualmente ancora impossibile stabilire il motivo specifico per cui sopraggiunga così improvvisamente la morte in culla.

La morte in culla: si può prevenire?

Al fine di aiutare a sensibilizzare i neo genitori e cercare in questo modo di ridurre concretamente e significativamente lo spiacevole rischio della morte in culla, a partire dai primi anni Novanta è nata una specifica campagna con lo scopo di informare tutti loro e chiunque lavori con bambini piccoli che potrebbero essere soggetti di SIDS.

La campagna informativa e preventiva si occupa di fornire diversi consigli e raccomandazioni per tutelare i bambini e aiuta a comprendere quanto sia fondamentale attenersi alle indicazioni che arrivano direttamente dalle società scientifiche pediatriche di tutto il mondo.

Ovviamente le informazioni sono in continuo aggiornamento, ma ci sono alcuni punti fondamentali da tenere sempre presente e attuare il più possibile, che aiutano a ridurre nettamente il rischio di morte bianca per il bambino, come ad esempio dormire a pancia in su.
Così come accade per gli adulti durante il sonno, anche i bambini tendono a muoversi e ad agitarsi, chi più e chi meno: accertarsi che il bambino dorma sulla schiena è un modo di scongiurare il rischio di SIDS.

A testimoniare l'importanza e l'efficacia di campagne preventive come quella sopra citata e chiamata Back to sleep, parlano i risultati e i dati scientifici: a seguito della sensibilizzazione dei neo genitori sul tema specifico, i numeri ci sorridono e indicano che nel Bel Paese si è ottenuta una riduzione di rischio pari quasi fino al 90% e una incidenza intorno allo 0,5 per mille.

La morte in culla: quali sono i fattori scatenanti?

Come già detto, purtroppo è attualmente impossibile determinare i fattori scatenanti della SIDS nonostante molti tra i migliori medici e scienziati continuino a indagare a fondo, ma esistono comunque degli elementi da considerare e che potrebbero portare il bambino ad essere un soggetto più a rischio rispetto ad un altro, il primo fra tutti è la prematurità.

Un bambino nato prima del termine e quindi considerato prematuro per esempio, potrebbe aver sviluppato una maturità cerebrale non abbastanza importante per riuscire a risvegliarsi autonomamente in situazioni anomale come in caso di carenza di ossigeno dovuta a qualche infezione respiratoria. Inoltre, molto spesso i bambini nati pre termine sono molto bassi di peso ( solitamente intorno ai 2-2,5 kg) e quindi considerati soggetti più fragili.

Ma se i bambini nati prima delle 40 settimane sono considerati quelli più a rischio, è bene tenere presente che anche i fattori ambientali hanno un ruolo importante nella protezione dei piccini e che il fumo passivo o durante la gravidanza, così come l'assunzione di alcol in allattamento o durante la gestazione, il caldo eccessivo nella stanza della culla e fare la nanna circondati da coperte e cuscini in eccesso aumentano pericolosamente il rischio di morte in culla.

La morte in culla: come proteggere il sonno del bambino?

Nonostante parecchi genitori tendano a orientarsi verso il cosleeping (ovvero dormire nel lettone con i bambini), è davvero utile sapere che per i lattanti fino ai 4 mesi di vita è addirittura pericoloso condividere uno spazio così grande con mamma e papà che fino a poco prima erano abituati a una routine notturna diversa e a non doversi preoccupare di avere un piccolino nel letto. Genitori dal sonno pesante e magari in sovrappeso potrebbero infatti rigirarsi e colpire il lattante facendogli davvero male, a maggior ragione se il piccolino ha un peso corporeo molto basso. Inoltre, se mamma e papà dovessero aver bevuto eccessivamente a causa di festeggiamenti di un parente in casa, ospitare il lattante nel letto significherebbe fargli respirare in maniera davvero molto ravvicinata l'odore di alcol che esce respirando mentre si dorme. Questo discorso vale ovviamente anche per il fumo passivo. Meglio quindi che il piccolo dorma sì in camera dei genitori per poterlo monitorare e alzarsi prontamente qualsiasi volta possa servire, ma che lo faccia nella sua culla per essere davvero protetto.

Per poter dormire (tutti) sonni tranquilli, bisogna quindi avere piccole ma importanti accortezze nei confronti del lattante quali:

  • far dormire a pancia in su ( posizione supina) il neonato, per evitare che il piccino possa soffocare a causa di improvvisi rigurgiti di latte, secondo gli studiosi riduce il rischio di SIDS quasi fino al 70%;
  • evitare di riempire la culla e soprattutto vicino alla testa di pupazzi, cuscini e coperte, così da evitare soffocamenti se il neonato dovesse essere particolarmente agitato durante la nanna. In alternativa alle copertine, che potrebbero accaldare troppo il bimbo o lasciarlo al freddo se durante la notte girandosi si scopre, meglio preferire l'utilizzo dei comodi sacchi nanna del peso più adatto alla stagione in corso;
  • mantenere la temperatura della camera da letto non troppo alta (una temperatura ideale si aggira intorno ai 20-22°);
  • comprare per la culla un materasso adatto e della dimensione giusta, ma soprattutto non eccessivamente morbido perché non farebbe bene alla schiena del neonato;
  • scegliere un materasso antisoffoco e nel caso si doti il letto di un cuscino anche quello antisoffoco;
  • evitare di acquistare il cuscino, nei primi mesi di vita del lattante è decisamente inutile e pericoloso. L'ideale sarebbe poi posizionare il piccolo in modo che i piedini arrivino a toccare il lato del letto in fondo, così che durante il sonno non possa mai scivolare e rischiare di rimanere incastrato tra copertine o lenzuola;
  • si al ciuccio! Secondo recenti studi, l'utilizzo del ciuccio riduce significativamente il rischio di apnee notturne e soffocamenti;
  • dotarsi di una soluzione co-sleep che le migliori culle forniscono, per essere vicini al neonato la notte
  • favorire, quando possibile, l'allattamento al seno perché il latte materno è ricco di nutrienti ottimi per il rinforzo del sistema immunitario dal bambino e del suo corpo in generale. Inoltre, essendo molto più digeribile rispetto al latte artificiale costringe il bebè a più risvegli notturni, impedendo di conseguenza che il piccino possa cadere in un sonno profondo che è la condizione primaria in cui si verifica la SIDS.
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